Rudolf Hermann Eisenmenger

Rudolf Hermann Eisenmenger

di Harm Wulf

Rudolf Hermann Eisenmenger nacque il 7 agosto 1902 a Piskitelep nel Siebenbürger zona del più antico insediamento germanico nell’est Europa risalente al XII secolo (1). Il Siebenbürger era in quegli anni parte dell’impero Austro-Ungarico. Oggi la regione fa parte della Romania e la città di Piskitelet si chiama Simeria. La famiglia di origine dell’artista proveniva dalla zona di Heilbronn nel Baden-Württemberg. Un nonno di Rudolf Hermann Eisenmenger aveva dovuto lasciare Vienna per aver preso parte ai moti del 1948. Il padre dell’artista, Rudolf Eisenmenger, era uno stimato medico condotto a Piskitelep e nella vicina Broos, poi medico termale a Bazna e al sanatorio di Hermannstadt (Sibiu). Sua madre Hermine proveniva dalla famiglia Graffius farmacisti nella città di Broos. Il giovane Rudolf frequentò la scuola elementare di Broos e, in seguito la Scuola Superiore di Mediasch e Hermannstadt. Ebbe come insegnante di disegno Hans Hermann ed espose le sue prime opere d’arte nella galleria del Museo Bruckenthal. A causa delle conseguenze della prima guerra mondiale la famiglia del pittore dovette trasferirsi a Vienna nel 1921, dove Rudolf Hermann Eisenmenger iniziò a frequentare l’Accademia delle Arti figurative con i Prof. Hans Tichy (2) e Rudolf Bacher (3). Nel 1923 ricevette il Premio Lampi e nel 1925 il Premio Kleber. Nel 1930 fu il membro più giovane della Künstlerhaus di Vienna (4) e suo presidente dal 1939 al 1945. Nella sede del Künstlerhaus espose nel 1932 più di trenta opere. Il 18 febbraio del 1933 si iscrisse al NSDAP e prese parte alle attività politiche clandestine del movimento nazionalsocialista. Nel 1936 il presidente austriaco Wilhelm Miklas (5) lo decorò con lÖsterreichische Ehrenzeichen für Wissenschaft und Kunst. Nello stesso anno ricevette la medaglia d’argento per l’opera Läufer vor dem Ziel presentata nella competizione artistica per le Olimpiadi di Berlino che venne acquistata della Società per l’arte e lo sport di Tokio. Sempre nel 1936 prese parte alla Biennale di Venezia e decorò con due grandi affreschi, Das Leben e Der Tod über allem Irdischen, le pareti della sala d’onore della Künstlerhaus di Vienna. Nel 1937 diventò membro del Bund Deutscher Maler Österreichisches diretto dal pittore Leopold Blauensteiner (6). Nello stesso anno venne chiamato a far parte della giuria del Große Deutsche Kunstausstellung di Monaco di Baviera (7) dove, tra il 1937 e il 1944 espose 14 opere: Ein Volkslied e Sinkende Nacht nel 1937; Die Hausfrau e Bildnis auf goldenem Grund nel 1938; Abziehendes Gewitter e Bildnis meines Sohnes nel 1940; Heimkehr der Östmark I, Heimkehr der Östmark II, Sommerabend (acquistato da Joseph Goebbels per 18.000 RM) nel 1941; Blumen am Weg, Die Nacht begleitet den Morgen nel 1942; Drei Frauen am Brunnen nel 1943; Selbstbildnis e Mädchen, eine Blume haltend nel 1944. Realizzò una serie di affreschi di grandi dimensioni: uno al casinò di Baden vicino Vienna, due – Feldarbeit e Feierabend – nella stazione ferroviaria di Wels e uno Uhrzifferblatt per l’ufficio centrale del Reichsarbeitsdienst di Vienna. Partecipò alla Biennale di Venezia nel 1939 e nel 1940. Nel giugno del 1939 venne nominato dal Gauleiter di Vienna presidente della Künstlerhaus in sostituzione di Leopold Blauensteiner diventato responsabile viennese della Camera della Belle Arti. Nello stesso anno prese parte all’esposizione Menschen und Berge der Ostmark con un affresco di 17 metri die Heimkehr der Ostmark. Nel 1940 divenne artista di guerra. Nel 1942 ricevette il Premio Dürer della città di Norimberga e nel marzo dello stesso anno Baldur von Schirach (8) propose gli venisse attribuito il titolo di Professore per il suo quarantesimo compleanno. La richiesta venne rifiutata a causa della sua giovane età ma venne reiterata nel 1943. Il titolo ambito di professore gli sarà conferito 26 giugno del 1943. Nello stesso anno realizzò per Joseph Goebbels una serie di tre arazzi ispirati al Nibelungenlied e destinati al Ministero dellla propaganda del Reich: Wie Siegfried und Kriemhild nach Hochzeit nach Xanten fuhren, Wie Siegfried und Kriemhild Abscheid nahm und zur Jagd auszog, Wie Hagen den Schatz der Nibelungen im Rhein versenken ließ. Quest’ultimo arazzo, che misurava come gli altri 4 m. per 2,80 m. fu rinvenuto casualmente a Oldenburg nel 2009 (9). Nella mostra del1944 Deutsche Künstler und die SS (10) di Breslau presentò l’arazzo Heimat: die Kraft von uns allen liegt nicht in einem internationalen Phantom – sie liegt in unserer Heimat (11) Terra natia: la forza di noi tutti non viene da un fantasma internazionale – sta nella nostra terra natia. Dopo la capitolazione della Germania Eisenmenger ricevette l’Arbeitsverbot – il divieto di esercitare la professione a causa della sua compromissione con il regime nazionalsocialista. Solo nel 1947, grazie all’intervento del consigliere di Stato Viktor Matejka che garantì sulla sua “integrità”, fu riabilitato e il divieto a dipingere fu rimosso. Eisenmenger riprese la sua carriera malgrado vari attacchi politici realizzando tredici arazzi per la Gobelinsaal del Wiener Staatsoper di circa 170 metri quadrati ispirati al Flauto magico di Mozart; decorò anche il sipario con un dipinto di 171 metri quadrati ispirato all’opera Orfeo ed Euridice di Christoph Willibald Gluck (12). Nel 1955 riaprì il teatro dell’Opera di Vienna che diventò il simbolo della ricostruzione e il sipario realizzato da Eisenmenger fu considerato capolavoro indiscusso del dopoguerra. Il successo portò anche a diverse campagne giornalistiche che gli rinfacciavano la collaborazione col Nazionalsocialismo. Dal 1951 al 1972 fu nominato professore della Wiener Technischen Hochschule. Nel 1957 ricevette l’Österreisches Ehrenkreuz für Wissenschaft und Kunst di prima classe. Nel 1971 fu operato con successo per evitare il pericolo di una cecità. Riprese a dipingere per i numerosissimi ammiratori e i conoscenti. Nel 1972 ricevette il Goldener Lorbeer della Künstlerhaus di Wien. Nel 1973 fu decorato con il Großes Silbernes Ehrenzeichen für Verdienste um die Republik Österreich. Rudolf Hermann Eisenmenger morì a Vienna, all’età di novantadue anni, il 3/11/1994.

Note

(1) https://de.wikipedia.org/wiki/Siebenb%C3%BCrger_Sachsen

(2) https://de.wikipedia.org/wiki/Tichy

(3) https://de.wikipedia.org/wiki/Rudolf_Bacher

(4) https://de.wikipedia.org/wiki/K%C3%BCnstlerhaus_Wien

(5) https://de.wikipedia.org/wiki/Wilhelm_Miklas

(6) https://de.wikipedia.org/wiki/Leopold_Blauensteiner

(7) http://www.gdk-research.de/

(8) https://de.wikipedia.org/wiki/Baldur_von_Schirach

(9) http://www.fr-online.de/panorama/goebbels-gobelin-der-teppich-des-propagandaministers,1472782,3290824.html

(10) https://de.wikipedia.org/wiki/Deutsche_K%C3%BCnstler_und_die_SS

(11) da un discorso di Adolf Hitler ai lavoratori della fabbrica Siemens http://www.wintersonnenwende.com/scriptorium/deutsch/archiv/gleichberechtigung/rhgf08.html

(12) https://de.wikipedia.org/wiki/Christoph_Willibald_Gluck

Bibliografia

Kurt Blauensteiner Eisenmengers Kunst in Der getreue Eckart, 1937, pag. 541 – 548

Rudolf Hermann Eisenmenger Zu meinen Bildern Kunst für Alle, Heft 8, Mai 1938, pag. 182 – 187

Heribert Mißbach Rudolf Hermann Eisenmenger in Eckartbote, Januar 1939, pag. 8/9

Die Kunst im Deutschen Reich. 5. Jahrgang. Folge 3, Ausgabe A, März 1941 Malerei als Sinnbild der Zeit: Zu Werken von Rudolf Hermann Eisenmenger

Illustrirte Zeitung Leipzig. Doppelnummer Weihnachten 1942 / 100.Jahrgang, Umschlagbild Aus dem Gestern steigt das Morgen, Entwurf von Rudolf Hermann Eisenmenger

Bernhard Peithner-Lichtenfels R.H.Eisenmenger. Katalog zur Ausstellung, Verlag Wien, 1988

Maria Mißbach Rudolf Hermann Eisenmenger. Leben und Werk. Phil. Diss. 1986 Wien

Maria Mißbach Rudolf Hermann Eisenmenger, Jubiläumsausstellung anlässlich des 100. Geburtstages 1902-1994. Verlg Wien, 2002

Mortimer G. Davidson Kunst in Deutschland 1939 – 1945 Bd. 2/1 e 2/2, Grabert Verlag, http://www.grabert-verlag.de/

https://de.wikipedia.org/wiki/Rudolf_Hermann_Eisenmenger

http://rhe.eisenmenger.at/

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