Hubert Lanzinger

Hubert Lanzinger

Hubert Lanzinger, storia di un artista tirolese.

di Harm Wulf

Galleria Arte Thule ( http://www.galleria.thule-italia.com/ ) è un progetto nato nel 2007 a cura dell’Associazione Thule Italia. La Galleria Arte Thule propone opere, biografie e bibliografie di artisti proscritti o dimenticati per pregiudizi ideologici o perchè non considerati in linea con i modelli estetici imperanti. Galleria Arte Thule vuole essere un lavoro collettivo, libero e gratuito diretto a tutti gli appassionati d’arte. Galleria Arte Thule chiede ai visitatori di collaborare inviando segnalazioni e riproduzioni di opere degli artisti presenti nel sito. Questa premessa è quanto mai necessaria: forse nessuno degli artisti presenti in Galleria Arte Thule è stato condannato alla “Damnatio memoriae” (pena in uso nell’antica Roma – ma ancora in uso tra i “moderni” – che consisteva nella distruzione di tutte le memorie ed i ricordi destinati ai posteri) più di Hubert Lanzinger. La sua colpa è quella di aver dipinto nel 1933 un quadro che raffigurava Adolf Hitler a cavallo con armatura medievale con in mano un vessillo con croce uncinata e che nel tempo è diventato un’icona negativa di quegli anni (“Der Bannerträger” ora a Washington, D.C., nel German War Art Collection, U.S. Army Center of Military History, Army Art Collection vedi http://www.galleria.thule-italia.com/lanzinger.html ). Una pena condivisa con moltissimi artisti: ricordo negli anni giovanili di aver vagato nelle biblioteche tedesche cercando invano opere e notizie sugli artisti che avevano lavorato al tempo del Nazionalsocialismo. A parte il meritorio libro in lingua tedesca di Carl Kraus del 2000 delle edizioni Athesia di Bolzano, esaurito da tempo, non si trova in rete o nelle biblioteche assolutamente nulla del poliedrico artista tirolese. Galleria Thule offre ai propri utenti un piccolo ritratto ed una selezione delle sue opere oltre che alla preziosa segnalazione di un’affascinante luogo di vacanza “Il tempio del sole” che porta la caratteristica impronta dell’artista. Hubert Lanzinger nasce ad Innsbruck il 9 ottobre 1880, primo figlio di Alois Lanzinger (1846-1884) e di sua moglie Josefine Pranzl. L’abitazione della famiglia era nella costruzione del “Gastof zum grünen Baum” in Museum Strasse 27. All’età di quattro anni Hubert perse il padre e ciò comportò grandi difficoltà per la madre rimasta sola a crescere il figlio. Hubert manifesta la precoce intenzione di diventare pittore forse anche per il fatto di essere nipote da parte materna del pittore Georg Wachter (1809-1863). Dopo il diploma del 1901 Hubert si iscrive, come molti altri artisti tirolesi, all’Accademia di Arti figurative di Vienna. L’incontro con il suo primo insegnante Christian Griepenkerl è decisivo per l’indirizzo verso una pittura d’impronta tardo classica che fa dei temi storici e mitologici la sua principale fonte d’ispirazione. Negli anni dell’apprendistato manifesta una grande capacità di apprendimento e miglioramento: ne fanno fede i molti premi meritati ed i primi stipendi forniti da mecenati. L’Accademia lo mette in contatto con numerosi artisti: Wilhelm Dachauer, Anton Kolig, Arnold Klementschitsch, Albert Stolz, Andreas Einberger e Ottone Tomasi. In questo periodo Huert produce diversi dipinti a carattere religioso tra i quali il “Beweinung Christi” del 1907 che vince il Preisausgabe sul tema del dolore. La stessa ispirazione porterà l’artista ai suoi due capolavori: il trittico “Pietà” del 1914 e il monumentale “Crocifissione” del 1926. Nel semestre estivo del 1909 Hubert Lanzinger termina il suo periodo d’istruzione all’Accademia con la vittoria del premio speciale per studenti che consiste in una buona somma di denaro che gli consentirà viaggi di studio a Firenze, Roma, Parigi e diverse città tedesche ed olandesi. Rimane affascinato soprattutto dai lavori di Pieter de Hooch e Vermeer che rappresenteranno per lui due maestri di riferimento. Nel 1910 dipinge diversi nudi femminili di carattere impressionista. Sia le opere di carattere religioso sia i nudi e le nature morte lo rendono molto conosciuto tra la cerchia germanica dei cultori e dei collezionisti d’arte. Nel 1912 e 1913 espone diverse opere alla Wiener Secession: le ultime prima dello scoppio della prima guerra mondiale. Nel 1914 si sommano due catastrofi: una personale, con la scomparsa in giugno del suo mecenate Franz Hauer e, un mese dopo, la dichiarazione di guerra dell’impero Austro-Ungarico alla Serbia. L’euforia della guerra portano Hubert, malgrado la debole struttura fisica, ad arruolarsi volontario nel Landsturm. Nel dicembre del 1916 Hubert sposa quella che sarà la sua fedele compagna della vita, la ventiduenne Pia Settari, figlia di un commerciante, 14 anni più giovane dell’artista. Uno dei più bei lavori del pittore, il ritratto della suocera Johanna Settari, è dello stesso anno. Nel 1917 e 1918 viene inviato come corrispondente di guerra in Galizia e Montenegro e disegna diversi ritratti di generali e militari dell’esercito imperiale tra cui quello del Feldmarschall Eduard von Böll-Ermolli . Gli anni del dopoguerra, segnati dalle difficoltà economiche e dai tumulti politici, riportano Hubert in Tirolo. Nella città di Innsbruck si unisce ad altri pittori per fondare la Camera degli Artisti Tirolesi. Nella stessa città riesce ad organizzare la sua prima esposizione personale e viene introdotto nel unione degli artisti di Monaco da una presentazione del giovane architetto Lois Welzenbacher del quale diverrà amico. La difficile situazione economica spinge l’artista a lasciare Innsbruck per stabilirsi nel sud Tirolo divenuto “italiano” dove la famiglia Settari possedeva diverse attività economiche. Hubert Lanzinger ottiene una medaglia in oro per i suoi lavori alla prima biennale di Bolzano del 1922 insieme ai pittori trentini Luigi Bonazza e Ottilio Selva. Dal 1922 Hubert si dedica come architetto e valente artigiano alla edificazione della sua casa estiva detta Bödele, e alla ristrutturazione e arredamento delle altre case limitrofe in località Dreikirchen-Tre Chiese di proprietà della famiglia Settari. Il padre di Pia Lanzinger, Henrich Settari ne aveva fatto un particolare dono alla moglie Johanna Ringler (vedi articolo di L. Mari) e facevano perciò parte dei possedimenti della famiglia. Hubert Lanzinger con la collaborazione dell’architetto Lois Welzenbacher ristrutturò anche il vecchio rifugio Briol costruito nel 1898 creando una spettacolare ed armonica costruzione in legno e pietra di cui disegnò e costruì anche i mobili in armonia con la natura e con la splendida vista su Klausen-Chiusa e sulle Dolomiti. Nel rinato Briol, terminato nel 1928 ed ora chiamato “Tempio del Sole”, costruì con il legno quella che è considerata la prima piscina dell’Alto Adige. Bödele, Briol e le altre case erano prive di riscaldamento e la famiglia Lanzinger le usava solo nei mesi estivi trascorrendo il resto dell’anno tra Bolzano e Monaco dove Hubert continuava la sua attività di pittore e ritrattista. Nel 1933 acquista un nuovo studio a Monaco in cui, molti anni prima, aveva iniziato la sua carriera politica Adolf Hitler. Tra il 1933 ed il 1934 Hubert Lanzinger celebra la presa del potere del Nazionalsocialismo dipingendo il famosissimo “Der Bannerträger” (Il portatore di bandiera) chiamato anche “Schirmherrn der Deutschen Kunst” (Il protettore dell’arte tedesca) un dipinto in tempera su legno dalle dimensioni di cm. 160×160. Moltissimi, tra cui il fotografo Heinrich Hoffmann ed Hermann Göring si interessarono all’acquisto dell’opera che nel corso del 1935 fu donata al Führer. Come contraccambio Hubert ebbe l’incarico per i disegno di una cartolina per il Parteitag di Norimberga e l’invito per un esposizione del 1936 a Monaco “Die Strasse Adolf Hitler in der Kunst” sotto la direzione del Ministro Fritz Todt di cui, poco dopo, Lanzinger dipingerà un ritratto. “Der Bannerträger” fu portato nella “Braune Haus” di Monaco, appeso sopra la scrivania del ministro Albert Speer, riprodotto in migliaia di cartoline ed esposto nella Grosse Deutsche Kunstausstellung del 1937. Nella stessa esposizione ospitata regolarmente nell’imponente palazzo Haus der Deutschen Kunst (Casa dell’Arte tedesca vedi il sito http://www.hausderdeutschenkunst.de/ ) progettato dall’architetto Troost, Lanzinger partecipò nel 1938 con l’opera “Ruhende”, nel 1943 con l’opera “Kriegsfreiwilliger D. Z.” e nel 1944 con l’opera “Stilleben”. Nel 1938, alla riunificazione dell’Austria con la Germania, Hubert Lanzinger ebbe una grande notorietà e ordini per diversi lavori tra cui un mosaico con la riproduzione del “Der Bannerträger” per l’aula magna dell’Università di Innsbruck di cui Lanzinger fu nominato membro onorario. Nel 1940 viene organizzata un’esposizione personale nel Tiroler Landmuseum e nel 1941 Lanzinger si stabilisce ad Innsbruck dove esegue il ritratto del Rettore dell’Università Harold Steinacker e del sindaco Edmund Christoph. Nel 1943 si aggiudica il primo premio per la pittura alla terza esposizione dell’arte del Gau Tirol-Vorarlberg e nel 1944 il premio Mozart. Il 16 dicembre 1944 viene completamente distrutto l’atelier di Innsbruck da un attacco aereo alleato ed il pittore si trasferisce in quello di Monaco. Poco dopo un soldato americano rovinerà con un colpo di baionetta sotto l’occhio sinistro il famoso “Der Bannerträger”. Il dipinto diverrà il prototipo del “Kitsch nazista”, dell’arte “asservita al potere” e sarà trafugato, insieme ad altre migliaia (8.722) opere, come bottino di guerra dai soldati americani. Ancora oggi si trova nella capitale statunitense insieme alle opere d’arte classificate come “eclatantemente propagandistiche” (dipinti con riproduzione di simboli nazionalsocialisti, ritratti di personalità con incarichi dirigenziali nel regime, opere di Adolf Hitler, arte di carattere bellico) nel U.S. Army Center of Military History. Solo nel 1986 una parte delle opere trafugate (6.255) fu restituita alla Germania che le depositò, invisibili al pubblico, nel museo militare di Ingolstadt. Dopo il 1945 Hubert Lanzinger tornò a Dreikirchen-Tre Chiese. Diventerà membro del ricostruito Südtiroler Künstlerbund (lega degli artisti sud tirolesi) e non rinnegherà il proprio passato anche se raramente le sue opere verranno ancora esposte in pubblico. Ad un autore che stava scrivendo un articolo sul settantesimo compleanno del pittore disse che le sue esperienze con concorrenti di modeste qualità, giurati di mostre, opportunisti e guru delle mode artistiche moderne, lo avevano portato sempre più all’essenza della sua creazione, verso la qualità e la libertà della sua opere senza curarsi di cariche onorifiche e beghe di partito. Ad un suo professore dell’Accademia che lo voleva come successore disse che una cattedra nell’Austria in rovina del dopoguerra non lo allettava e che la libertà era piuttosto la sua naturale esigenza. Anche quando si recò a Parigi nell’autunno del 1950 per farsi un’idea sulle nuove tendenze pittoriche, tornò con la convinzione di aver percorso con la sua arte l’unica e giusta via e che i critici d’arte, come già per suo nonno il pittore Georg Wachter, erano per lui dei somari. Morì a Bolzano il 3 novembre 1950. Oggi Hubert Lanzinger è un proscritto della storia dell’arte: ricordato da pochi in Tirolo e quasi completamente sconosciuto altrove. Di tutta la sua produzione artistica ed architettonica si ricorda solo un quadro assunto al ruolo di icona negativa. Come per molti altri il genio artistico non viene riconosciuto per una colpa capitale ed imprescrittibile: aver scelto la parte dei vinti.
(1) Articolo di L. Mari “Dove vanno in vacanza gli architetti” al sito
http://dweb.repubblica.it/dcasa/2004/02/14/dattualitagrave/dattualitagrave/058van38858.html

Hotel È una delle mete preferite, tra tanti, di Peter Zumthor e Günter Behnisch.
Realizzato nel ’30, fu chiamato il Tempio del sole. Luminoso, spartano. E, fino ad ora, intatto
di L. Mari

Come tutti gli indirizzi segreti e gelosamente a lungo non divulgati, saranno in molti a detestarci per averlo rivelato. Ma l’Hotel Briol, al di là del suo essere una meta di vacanze speciale, ha una storia che merita di essere raccontata. Si trova in Val Gardena, in una località chiamata la Montagna delle Donne, a 1300 metri. Il posto si chiama così perché la bisnonna dell’attuale proprietaria, Johanna, aveva sposato a suo tempo un commerciante di sete e porcellane molto benestante, il signor Settari. Era circa il 1880, e Johanna, ad ogni nascita di figlio, anziché un gioiello si faceva regalare un pezzo di montagna. Ebbe 15 figli, di cui 14 femmine. E pensò di costruire una casa per ciascuna figlia, con un pezzo di terreno intorno. Con tre regole da rispettare: nessuno steccato, non vendere mai a terzi ma solo a qualcuno di famiglia, mantenere tutto intatto, nel rispetto della natura. In questa montagna edificarono due architetti interessanti. Lois Welzenbacher (1889-1955), molto noto soprattutto nei Paesi della Mitteleuropa. E Hubert Lanzinger, genero di Johanna, artista e pittore, che disegnò la casa per sé e per gli altri (assumendo anche il ruolo di capocantiere), su incarico della suocera. Erano tutte case di villeggiatura estiva, naturalmente, e quando, nel 1928, la famiglia rilevò il rifugio Briol, datato 1898, lo trasformò in un “Tempio del sole”. Colonne all’esterno, finestre grandissime per una casa in montagna senza riscaldamento (d’inverno non è abitata) con un arredamento spartano, interamente progettata da lui. Porcellane, mobili, sedie, orologi, tutto è stato fatto con le sue mani. Le strisce a tre colori che decorano le pareti delle stanze sono ancora le sue originali. Ancora oggi viene data solo la calce intorno, così come sono originali le lampade, fatte con una carta rigida speciale. A coronamento del progetto, costruì quella che è considerata la prima piscina in Alto Adige: di forma ovale, nel suo specchio d’acqua si riflettono le punte dei larici e un panorama spettacolare delle Dolomiti. La temperatura raggiunge al massimo 16 gradi, perché è alimentata da acqua di sorgente. Quelle 15 case edificate per i figli di Johanna (tra queste qualcuna era un vecchio maso, poi riadattato), sono rimaste in famiglia, intatte come allora. L’Hotel Briol, a sua volta, è sempre stato “salvato” dalle donne, che hanno resistito alla smania di rinnovamento moderno degli anni ’70 e a quella del comfort anni ’80. Così le stanze hanno ancora i pavimenti in tavole d’abete, ancora oggi lavati solo con acqua e sapone di Marsiglia. Nelle camere ci si può lavare nelle scodelle in stanza, con l’acqua che si prende nei corridoi, da piccoli lavandini. Sono state realizzate due docce per ogni piano, perché era l’unico servizio che non avrebbe compromesso la pianta originale. La sala di lettura come quella da pranzo sono rimaste identiche. L’edificio è in pietra e legno, con il tetto piatto. L’acqua viene scaldata o con pannelli solari o con stufe a legna. Johanna dall’86 gestisce l’albergo, il suo pensiero regna dalla fine di maggio alla metà circa di settembre. Non c’è nessuna strada che porta lì direttamente, ci si arriva solo a piedi o con un fuoristrada. Perché piace così tanto agli architetti? È luminoso, minimalista ma accogliente. Dà nostalgia. È fuori dal mondo ma allo stesso tempo normalissimo. L’artista che l’ha costruito ci ha messo del suo. Quando un posto si detesta. O si resta incantati.

Per informazioni e prenotazioni:
Pension Briol
Johanna & Urban von Klebelsberg
39040 Barbian-Dreikirchen / Barbiano-Tre Chiese
Val d’Isarco – BZ
Tel./Fax: 0039 0471 650125
E-post: info@briol.it
http://www.briol.it/

Non c’è nessuna strada che porta direttamente a Briol, ci si arriva solo a piedi o con un fuoristrada. La località più vicina per raggiungere Briol è Barbiano, in Val d’Isarco. Provenendo dall’autostrada del Brennero A22, l’uscita è Chiusa / Klausen; proseguendo e superando Ponte Gardena troverete sulla destra la segnalazione Barbiano. Da lì si proseguirà a piedi (ca. 60 min.) o, su richiesta, con il Taxi-Fuoristrada. In treno la stazione ferroviaria più vicina è Ponte Gardena o Chiusa. Da lì raggiungerete Barbiano in Taxi, per poi proseguire a piedi (ca. 60 min.) o con il Taxi-Fuoristrada. Taxi Torggler ( Tel: 0471 650004 o cellulare: 335 8031621). 10 fotografie della Pension Briol al sito:

briol
Alla Pension Briol è disponibile il libro
Mathias Michel
Briol. Sommerfrische am Berg
Verlag Teppeiner, Lana BZ, 2011, 251 pagine, riccamente illustrato, 55,00 euro
il libro ripercorre la storia del luogo e dell’artista Hubert Lanzinger
Richiedere a: info@briol.it

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